Un buon vin brulé ci voleva proprio. Oggi la nebbia pungola l’autunno calando un mantello che sfuma i colori, ovatta i rumori, inumidisce le foglie aggrappate agli alberi. Sono grata di poter trascorrere il pomeriggio in casa. Il fuoco scoppietta nella stufa e la tazza-souvenir che rigiro tra le mani sbuffa fragranze di cannella e agrumi.
Mi solletica il naso il vino speziato. Inspiro forte, chiudo gli occhi. Rieccomi nella piazza in cui ho stretto per la prima volta quella tazza, al mercatino di Natale di Bolzano. E poi sulla strada che da Bolzano, passando per i vigneti della Strada del Vino e i meleti della Val di Non, mi ha condotta fin sulle sponde di un lago ghiacciato ai piedi delle Dolomiti.
Ti racconto tutto, sei comodə? Si parte!
Al mercatino di Natale di Bolzano
Il nostro viaggio inizia nella piazza regina dell’Avvento altoatesino, piazza Walther a Bolzano.
All’ombra del Duomo, decine di casette in legno, ammantate di scarlatto e inghirlandate da rami di pino, scaldano l’aria di una gelida giornata dicembrina.
Ciascuna custodisce delizie gastronomiche o proposte di artigianato locale su cui si posano, curiosi, gli sguardi che affollano la piazza.

Ammiro portacandele, centrotavola, ghirlande, stelle e abeti intagliati, respiro il profumo inebriante di diffusori naturali in legno di cirmolo, sorrido ai sorrisi degli angeli e dei pupazzi in feltro che sciano, appesi ad un filo.
Contemplo i soffi aranciati delle candele accese, l’eleganza dei disegni che decorano le palle in vetro per l’abete: casette sotto la neve, alberi imbiancati, piccoli sciatori.
La gioia del Natale è qui: un trenino carico di bambini, le corone dell’Avvento ai lampioni, il vischio appeso, i bovindi dei palazzi che fanno cucù sopra le bancarelle, le luci che impreziosiscono i rami spogli e quelle che illuminano il grande albero di Natale in piazza Walther.

Un trionfo di lucine bianche che mi conquista, un’eleganza diffusa che si ripete in un bosco da fiaba… nel cuore di Bolzano. Sì, perché a pochi passi dai profili austeri del Duomo – tetto in maioliche verdi e campanile che punta al cielo – trovo la piazza del Municipio gremita di abeti rigorosamente illuminati di candide luci.
Passeggio con gli occhi sgranati su un morbido tappeto fatto di pezzi di cortecce. A cingere il bosco, piccoli chalet stracolmi di tipicità altoatesine: io non mi faccio mancare un piatto di canederli allo speck e un succo di mela caldo.

Tra borghi e vigneti altoatesini
Dal succo di mela al vin brulé al vino, è un attimo. C’è persino un itinerario dedicato, la Strada del Vino dell’Alto Adige che noi, partendo da Bolzano, percorriamo in auto verso sud.

Ad Appiano la strada si stringe in una via su cui incombono i bovindi di antichi edifici. Ci fermiamo nella frazione di San Michele, grappolo di case adornate di ghirlande, festoni di pino, candele.

Un mercatino natalizio scalda di dolci melodie una piazzetta. Brillano le palle rosse appese agli alberi scheletrici, mentre fili di luce di un bianco caldo e rassicurante fanno il girotondo intorno agli abeti, rigorosamente veri, posizionati accanto alle porte dei negozi.
La forma aguzza di un campanile in maiolica fa capolino tra le case: è la Chiesa di San Giuseppe, austera quasi fosse protestante, illuminata all’interno da lame oblique di luce fintanto che le montagne non inghiottono il sole.
Tutt’intorno, vigneti e meleti in un’onda lunga che sfuma dal bronzo al bruno.
Ci rimettiamo in marcia, passiamo per Caldaro e Termeno, scivoliamo ancora a sud fino a Mezzacorona. Da qui imbocchiamo una strada tortuosa che ci conduce poco più a nord, in Val di Non.

Meleti e precipizi in Val di Non
Ci accoglie un saliscendi di colline ricamate da filari di meli a perdita d’occhio.
Una accanto all’altra, fila dopo fila, le piante – ridotte a stecchi contorti e ingarbugliati – compongono scacchiere regolari lungo i crinali.
Superata Flavon in direzione di Tuenno, serpeggiamo tra meleti a picco sui precipizi. Ci sovrastano i profili di aspre montagne.
Chiesette dai campanili appuntiti o a cipolla, case isolate e interi paesini sono immersi nei meleti, sbucano come intrusi in un paesaggio per il resto ininterrotto di tronchi e rami, in paziente attesa della primavera che sarà.
Ma l’inverno ha appena bussato. A terra si è posata la prima patina di neve che spande nell’aria un freddo pungente e regala alla Val di Non sfumature tra l’ametista e il cobalto.

Gelide sorprese sul lago di Tovel
Oltre Tuenno il paesaggio si inselvatichisce a poco a poco. Proseguendo in direzione del Parco Naturale Adamello Brenta i meleti lasciano il posto alle pinete e la strada si intrufola tra le ombre dei sempreverdi.
Nel cuore del parco il freddo ha già iniziato a stringere la sua morsa. Cascate di ghiaccio fendono l’aria sul ciglio della strada, che percorriamo in auto fin dove ci è possibile.
Proseguiamo a piedi per poco più di un chilometro per raggiungere il lago di Tovel, prima lungo una via spolverata di candida neve, poi attraverso un sentiero che, nel bel mezzo del bosco, fiancheggia il letto di un torrente in secca. Il motivo dell’assenza d’acqua è presto svelato.
Intravedo il lago in fondo al sentiero come una distesa opaca e statica. Troppo statica. Man mano che mi avvicino prende forma lo strato di ghiaccio che copre le acque turchesi: una teca di cristallo guardata a vista da montagne di roccia spruzzate di neve, le Dolomiti di Brenta.

Il lago di Tovel è ghiacciato e basso di livello perché, a sua volta, non è alimentato dagli immissari ghiacciati; ecco perché non fornisce acqua al torrente che poco prima ho soltanto immaginato scorrere accanto al sentiero.
Grossi rami sulle rive del lago si tuffano nel ghiaccio. Emergono in superficie come braccia nodose che chiedono aiuto al cielo. Non si contano i sassi sparpagliati nei dintorni come camminatori sull’acqua.
Tutto tace. Tutto è immobile, fatta eccezione per le nubi all’orizzonte che si abbassano in fretta, foriere di neve. L’attesa dell’inverno è finita. L’attesa del Natale è appena iniziata.

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Veronica
Paesaggi davvero suggestivi che grazie alle tue parole prendono vita e sembra di essere proprio lí per sentire quegli odori, osservare i dettagli.
Takeanyway
Grazie Veronica, ne sono felicissima!☺️
Raffaella
Certo che mi è piaciuto! Come avrebbe potuto essere altrimenti? Sono partita sentendo il profumo e il calore del vin brulè proprio come se fossi lì e sono rimasta incantata da tutte le foto… Mi è persino venuta voglia di rifare tutto l’albero di Natale usando le bamboline che sciano… 😉
Takeanyway
Ahahahah un’idea niente male! 🤩
Helene
Al di là della bellezza dei luoghi questo articolo mi ha fatto rivivere il tuo viaggio ed è cresciuta la voglia di ritornare in alcuni luoghi già visti e scoprire quelli in cui ancora non sono mai stata.
Takeanyway
A me il Trentino-Alto Adige fa esattamente questo effetto: non mi stancherei mai di tornarci, ogni volta è una sorpresa 😉
Sheila
Meravigliose queste località perfette per chi vuole vivere il Natale tra luci e … ghiaccio appunto! Prima o poi ci proverò anche io a stare bene a dicembre e farmi un viaggetto come si deve
Takeanyway
Te lo auguro davvero, Sheila: emozioni assicurate 😍
Giovy
I mercatini mi piacciono come atmosfera. Non li frequento quasi più perché sono troppo pieni di gente. La Val di Non in inverno (come in tutte le stagioni) è incantevole.
Takeanyway
Vero, i mercatini – soprattutto i più gettonati dal grande pubblico – a volte sono eccessivamente affollati, però io non so resistere al profumo di cannella e alle decorazioni natalizie 🥰
Rossella
Un bellissimo viaggio attraverso le tue parole: sono zone stupende e incantevoli in tutte le stagioni, ma nel periodo natalizio diventano ancora più magici
Takeanyway
Grazie Rossella! Non vedo l’ora di raccontarvi altre chicche invernali che ho scovato in Trentino-Alto Adige 😉
Cristina
Ci sono stata in estate ma nulla da vedere in inverno con la neve e i mercatini, belle foto e info che invogliano a partire di nuovo, ciao
Takeanyway
Felice di averti dato spunti per un nuovo viaggio! 😊
Fabiana
Il Trentino! Da non averlo mai visitato ad esserci stata due volte nel giro di pochi mesi lo scorso anno! Paesaggi mozzafiato e quiete..la mia pace! Purtroppo non sono mai stata d’inverno, tantomeno a Natale. Il tuo racconto è stato davvero suggestivo, bellissime le foto!
Takeanyway
Grazie tante Fabiana! Io mi sono innamorata di queste terre in inverno e, le volte in cui sono tornata, le ho visitate fra neve e tazze di vin brûlé. Spero di poterci andare anche durante la bella stagione: ho già segnato un paio di posticini…! 😍
CRISTINA
Adoro la magia del Natale in Alto Adige ed ogni anno non me la perdo mai. Quest’anno abbiamo visitato Campo Tures ed i suoi mitici Krampus ma magari il prossimo anno torniamo per fare questo itinerario e rivedere Bolzano!
Takeanyway
Bello! Il Natale da queste parti ha un sapore unico 🥰
Anna Pernice
Che belli i mercatini dell’Alto Adige, io sono stata in quelli del Tirolo, ma mai in quelli dell’Alto Adige
Takeanyway
Allora dobbiamo scambiarci consigli e racconti, io mi sono fermata al Südtirol 😄
Daniela Mei
Sono stata in questi luoghi molto anni fa, in estate, li ricordo belli e suggestivi, ma il tuo racconto mi ha fatto venire voglia di visitarli con il freddo, grazie, articolo molto utile!
Takeanyway
Grazie a te, Daniela! Io, al contrario, non ci sono mai stata d’estate… Spero di poter rimediare prima o poi!